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Da Totò Pane e Panelle

   
Cent’anni fa, un antenato di Totò caricava le ceste di panelle e il braciere sull’asino e veniva in città per vendere una manciata di bontà ai derelitti come lui.
Babbo Rocco
si ammodernò guidando un’Ape, munito di padellone e olio.

Ora Salvatore, detto Totò, si sposta con un agile Fiorino; quando sosta alza le fiancate e arreda in pochi istanti un chiosco di cucina e vendita.

Totò, continua la tradizione di famiglia; con la farina di ceci, secondo l’antico insegnamento arabo, prepara all’alba le panelle, morbidi quadrelli insaporiti con sale e prezzemolo. Nello stesso tempo, per le crocché cuoce patate semi nuove, le schiaccia, aggiunge sale e prezzemolo, e confeziona le piccole crocchette.

Frigge al momento sul posto, secondo richiesta, con buon olio di semi che rinnova frequentemente. La figlia Emanuela riempie il fragrante panino con panelle e crocché – o un tipo a scelta - e una spolveratina di sale; a richiesta le serve in vaschetta.

. A pochi amici e intenditori, sono riservate fette di melanzana fritta.

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Per favore non togliete dignità e pregio a queste delizie chiamandole - di strada - che ai nostri tempi sono sempre più disagiate e mal frequentate, e neppure – cibo per poveri- Panelle e crocchè sono cibi di campagna ma dorate, quindi preziose. In autunno si aggiungeranno le caldarroste che qui travestono da perle con una proverbiale sbiancatura con polvere di sale. Nulla a che vedere con i poveri e la strada. (Nota del redattore).

Da Totò Pane e Panelle
Salvatore detto Toto
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Da Totò Pane e Panelle
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Palermo - (Pa)
 
 
 
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