|
Atmosfera di fascino e accoglienza cordiale in questa vera trattoria di paese. Cucina superba realizzata con le semplici specialità locali: ortaggi e verdure secondo stagione, pasta fatta in casa anche con farina integrale, carne suina e ovina, salumi e formaggi. Ripetendo “nangalarruni“ più volte si sente il suono dello scacciapensieri, il semplice strumento a labbra dei pastori..
Giuseppe Beppe Carollo, cuoco e proprietario, ha rilevato il locale negli anni ’80, impostando cucina è ambiente alla spontaneità, lieto vivere e soprattutto buon gusto.
Contornato da una simpatica brigata di cucina, in primis il giovane e volenteroso Domenico Cicero, attua una regola promossa anche da Gualtiero Marchesi, maestro e decano dei moderni cuochi italiani: il cuoco diventa più competente se perfeziona la formazione con la presenza in sala. In tal modo comprende i desideri del commensale e rende più attuali le preparazioni.
La rustica sala, egregiamente presidiata dall’ottimo Fabrizio, si apre sul vicoletto a due passi dal corso principale; tutta legno, dalle boiserie scure ai tavoli e seggiole ben solidi; le bottiglie dei vini arredano quasi tutte le pareti, negli scaffali all’ingresso e nelle vecchie madie. Camino d’angolo, quadri d’ispirazione agreste e nature morte, oggetti in ferro battuto, lampade e soprammobili, tutto concorre a rendere l’atmosfera vissuta e familiare.
Ancor più s’avverte, in contrasto, la profonda esperienza della cucina, la professionalità eccelsa del cuoco.
Beppe ricerca nei dintorni tutti i sapori dell’orto anche bio: erbe spontanee, favette, finocchietto, cardi selvatici, asparagi, carciofi, bietole, ortica, cicorie selvatiche, broccoli; clamorosa la presenza secondo stagione di oltre 100 tipi di funghi; in particolare, i funghi basilischi; sono bianchi e teneri, esclusivi dei boschi della Madonie e prendono nome dalle erbe secche che li proteggono. Le uova di quaglia si sposano con l’intenso e caratteristico aroma delle scaglie di tartufi neri che provengono da Palazzolo Acreide, colonia greca nella provincia di Siracusa. La pasta è fatta in casa con la farina integrale di tumminia tipica di Castelvetrano; di casa anche i fragranti paninetti. La fonduta di caciocavallo amalgama numerosi piatti. Tra i piatti segnalo la pasta con ragu di suino nero dei Nebrodi, il filetto di maialino nero in crosta; i filetti di baccalà al pepe rosa al cartoccio; lo stinco al nero d’Avola e miele di castagno; i golosi dolci. Pesce di mare non si vede, salvo prenotazione e anche in questo caso preferisce quello semplice, cosiddetto azzuro. Beppe consiglia di gustare il pesce di mare al ristorante Arrahaiss di Giovanni Raissa a Porticello; i due si sono gemellati tanto da avere il biglietto da visita in comune.
In carta oltre 300 etichette da tutta Italia, con numerosi scoperte personali e piccoli vignaioli; si apre tutto a bicchiere – a partire da € 3,00 - tranne le bottiglie più pregiate.
Menu da € 23,00 – 25,00 – 30, 00. Due piatti, escluse bevande € 25,00
Vedi
Le foto
Torna al viaggio
a Castelbuono
|
|
|
|
Nangalarruni Ristorante
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nangalarruni Ristorante
Via delle Confraternite 10 cap 90013 Castelbuono
- (Pa) tel: 0921 671 428 - 0921 671 228
sito web scrivici |
|
|
|
|