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Trattoria Al Casottel

   Via Fabio Massimo 25 – 20139 Milano  

Alla trattoria Al Casottel trionfa la più genuina cucina lombarda

La vecchia cascina è proprio alle porte di Milano, percorrendo qualche centinaio di metri si entra in autostrada, ma a pochi passi c’è anche la fermata Porto di Mare della metropolitana, linea gialla. La zona è nota perché i milanesi, con la loro ingegnosità e senso dell’economia fruttifera, trasformarono una montagna d’immondizia in amena collinetta e poi l’ingentilirono con un nome vacanziero.

E si può arrivare comodamente da piazza del Duomo e da qualsiasi parte della città in breve tempo, in auto o con i mezzi pubblici. (ATTENZIONE, USCENDO DALLA METROPOLITANA FARE ATTENZIONE AD ATTRAVERSARE). Sulla strada distinguerete la vecchia cascina, isolata; l’atmosfera sembra quella di 400 anni fa quando sostavano carrozze e cavalli.

All’ingresso l’ampio bar, con bancone e accogliente semplicità; le due salette sono foderate di finto legno, stufette, ampio camino, tavoli rustici e tanta sobrietà rassicurante.

Vi accoglie sorridente e un po’ ironica la proprietaria, signora Isa Rebecchi, mantovana; qui da 25 anni, racconta di personaggi famosi che si sono ritrovati alla sua tavola, confusi fra la gente comune.

Cucina di casa, più tradizionale non si può, servizio cortese, anche giardino per l’estate.

Il menu cambia ogni giorno secondo estro e borsa della spesa. Segnalo, in primis, alcuni capisaldi della milanesità: la caseula, maiale e verza, il piatto più tipico della tradizione lombarda e milanese. Dovrebbe essere servito in tavola per il giorno dei morti, primo novembre, ovvero il capodanno celtico. La cucina milanese tende anche a recuperare parti meno nobili, come la trippa e l’osso buco; questo, dal garretto di vitello; si abbina al risotto grazie all’ottima produzione in Lomellina, e alla polenta, in versione morbida o più consistente. E grazie a quest’oro in tavola ci siamo meritati l’appellativo di polentoni. Continuiamo con il menu: ravioli chiaramente fatti in casa, con zucca o ricotta e spinaci; gnocchi al sugo o al burro; polenta morbida e brasato; stinco di maiale; carne alla griglia e ai ferri; cipolle in agrodolce. Da non perdere le patate arrosto “non ho neppure la friggitrice” ricorda la Isa;) cotoletta alla milanese davvero super.

Dolci della casa: sacher, strudel, crema zabaione, torta di mele. Pochi ma buoni, con etichette note, i vini lombardo piemontesi, Gutturnio, Bonarda, Barbera Oltrepo, Freisa e Dolcetto. Aperta a pranzo e cena, chiusa martedì.

Ambasciatore delle Arti: Isa Rebecchi consiglia la visita alla Basilica di San Carlo dedicata a San Carlo Borromeo, in corso Vittorio Emanuele. I Servi di Maria padri David Maria Turoldo e Camillo De Piaz fondarono l’adiacente libreria.

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