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Fud Nautoscopio - Archivio

Cala- Foro Italico

 

 

Vi aspettano per la cucina, simpatici e competenti: Ilenia, Roberto, Gabriele, Alessio, Antonio, Claudio, Filippo, Gabriele C. Mattia, David, Bruno

Al Nautoscopio, bar ristorante luogo d’incontro, finalmente si può godere il mare in città, comodamente seduti sfiorando la scogliera, in vista dei moli del porto. Al tramonto si gode lo spettacolo della navi da crociera e i traghetti che sfilano lungo la banchina prima di prendere il largo. La passeggiata che costeggia la rinnovata Cala qui incontra il Foro Italico, il prato che si allunga verso la baia di Sant’Erasmo. Seduti ai tavolini si può allungare lo sguardo ai venti km di lungomare e immaginare la magica bellezza dell’antica Palermo: Romagnolo, la Bandita, Acqua dei Corsari, Ficarazzi, Aspra, Capo Mongiardino.

L’idea è di alcuni professionisti cittadini, compresi due architetti, che hanno recuperato un’ingegnosa installazione, il Nautoscopio; il biologo designer Giuseppe Amato (vedi) la realizzò nel 2009 come pensatoio contemporaneo o incubatore di energia creativa; è comunque un punto di osservazione sopraelevato per guardare il mare. Sorta di enorme televisore girevole, è costruito con materiali ecologici, si alza per 10 mt dal suolo. Alla sua ombra si organizzano spesso incontri letterari e musicali con numeroso pubblico: effetto Socrate? È al centro di questo locale particolarmente gradevole, originale e accogliente; un ampio spiazzo in terra battuta e ghiaia di fronte alle casette della Capitaneria di Porto, interamente recintato.L’arredo semplice e ricercato, design fine ‘900, tavolini in alluminio ampi divani e poltrone in legno sulla prima fila in riva o sulla piattaforma in mezzo all’acqua. Ci si può sedere anche sulla spiaggetta, attrezzata con pallet. Sulla linea di confine con la strada troviamo il bar, con pedana, protetto da una tettoia di bamboo. Poco lontano la cucina, che in realtà è un camion attrezzato e intelligentemente camuffato, all’ombra di una grande robinia. La cucina è ottima, nulla a che vedere con il cosiddetto street food o cucina di strada.

Bar e ristorante hanno la garanzia della Casa ma gestione e servizio separati. L’ospite può scegliere solo bevande o cibo o entrambi. Il cibo si serve al banco, il bere è servito ai tavoli anche dalle ragazze, tutte gentili e sorridenti. La scelta del bar è molto ampia, dalle consuete bevande e succhi di frutta ai vini al bicchiere. Non si dimentichi che sono ormai numerosi i vignaioli siciliani che propongono ottimo Spumante. La vera sorpresa della Carta sta nell’ottima proposta di bere miscelato: cocktail, soft drink, long drink, pestati, frozen. Sono una quarantina a base dei grandi distillati internazionali: rhum, vodka, gin, cachassa, tequila e segnalo, solo a titolo d’esempio, i classici mojito, bloody mary, Martini dry, gin fizz, caipiriña. Comprese anche alcune versioni senz’alcool, solo frutta. Soprattutto tutti buoni. Sarà l’atmosfera, la tranquillità del luogo, il ricordo del bere miscelato anni ’80, ma non è facile fermarsi al primo bicchiere.

Ritorniamo al cibo che si identica con la moderna cucina integrale: ottimi cibi, genuini, pochi pasticci, buon gusto a cura di Fud Bocs. Si servono vassoietti o cassettine con squisiti assaggi cucinati alla piastra e qualche fritto delicato. Da non perdere il coppo con patate fritte fragranti chips fatte in casa. Il menu propone panini con manzo, pollo, würstel, salsiccia, porchetta, salmone affumicato; curata la scelta dei condimenti e delle farciture, degli ortaggi freschi, dei formaggi e del pane. Le insalate sono servite in croccante canestrino di farina di frumento tostato. Infine le fritturine di pesce, crostacei e molluschi, polpettine di sarde o pesce spada, patate fritte di casa.

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